Una gloria del passato che ci ha abbandonato, simbolo della rivoluzione industriale e ,sopratutto, della cementificazione selvaggia italiana.
Ricordo quando ci passavo davanti da ragazzo, una valanga di camion che entravano e uscivano dai cancelloni carichi di premiscelati per costruire chissà quali potenti strutture.
Un incessante andirivieni di persone che vivenano e ruotavano dentro e fuori dal cementificio.
Poi arriva il 2008, la crisi dell’edilizia… il silenzio totale. Le ciminiere smettono di fumare, le bianche polveri spariscono, i camion prendono altre strade, i polmoni ringraziano, la gente si dispera per un altro lavoro sparito…